Per i liguri di una certa età è una tradizione che ricorda, soprattutto, la casa della nonna, in campagna, nell’entroterra (che da noi vogliono dire una manciata di chilometri dal mare). E’ un libriccino del cuore e della memoria, come i calendarietti profumati con signorine discinte (disegnate, non fotografate), che i barbieri davano a Natale a papà, nascosti in bustine di carta opalescente.
E’ il Bugiardino, piccolo almanacco rurale e sapienziale, delle terre liguri, curato da Massimo Angelini. Anche quest’anno è arrivato nelle edicole di tutta la regione per la gioia dei più anziani (che, speriamo, lo spieghino a figli e nipoti per far continuare una antica tradizione di sapere e cultura). Il Bugiardino, di formato tascabile, contiene notizie, informazioni, curiosità e tutto ciò che può riguardare la Luna nel 2025, comprese le indicazioni sull’andamento del tempo e sui giorni più favorevoli per fare i lavori in campagna, in cantina, nel bosco, in casa; in più, è anche un’utile agenda settimanale che lo rende adatto a tutti, contadini e cittadini.L’almanacco ligure è l’erede di una lunga tradizione che risale al 1473 quando, per la prima volta in Europa, proprio a Genova è stato pubblicato il primo lunario, intitolato “La Raxone della Pascha”. Nello stesso tempo conservatore e innovatore, popolare e raffinato, il Bugiardino è un libricino buono per tutti i palati.
Una forma di letteratura popolare diffusa tra la gente comune di tutta Italia, basta pensare al settecentesco Chiaravalle, agli ottocenteschi “lünài” do Scio Tocca e do Scio Reginn-a, e al celebre Casamara, pubblicato fino ai nostri anni, al Barbanera o all’immancabile Frate Indovino è un simbolo del mondo contadino e, più in generale, della cultura ligure, il bugiardino è nuovo nella forma e antico nello spirito. Organizzato anche come agenda settimanale, come ogni anno, ripropone i temi e le rubriche classiche del lunario: i consigli di agricoltura, i giorni consigliati per i lavori domestici, per quelli dell’orto e della cantina, la luna del mese e le sue influenze, i mercati settimanali, il calendario perpetuo, i giorni delle tempora e cento altri aspetti del calendario e degli usi popolari.
Nell’edizione 2025, come da secoli accade, sono segnati i lavori del mese, i giorni di semina, di conserva, di càmua, di viàtico, di nozze, i prodotti di stagione, l’orologio del mese, l’Ave Maria della sera, il tempo del mese, la luna del mese, le calende, le fasi della luna, le quattro tempora, i giorni delle rogazioni, i mercanti della neve, i santi di ghiaccio, i giorni di magro e quelli di digiuno, il calendario-agenda dell’anno e il calendario perpetuo, proverbi, cabala dei sogni e tanto altro ancora.
Scrive Massimo Angelini: “E’ tornato Il Bugiardino, l’almanacco “rurale e sapienziale, dotto e popolare, meteognostico e cordiale” che preparo ormai da quasi vent’anni. Per chi non lo conosca, il Bugiardino racconta le tempora, le rogazioni, i giorni della merla e quelli della vecchia, il girotondo delle stagioni, i solstizi e gli equinozi, le meteore, le calende e i santi di ghiaccio, i nodi del freddo, i giorni di semina e di camola e di viaggio e di conserva e di lavoro e di unione e ancora millanta cose e non ultimo il giorno del giudizio universale. In tutte le librerie della Liguria, e in tutte le edicole da Chiavari a Ventimiglia, 128 pagine, sei euro. Buona sfogliatura!”.